PERCHE' ALLATTARE AL SENO
- monicatari
- 9 ott 2023
- Tempo di lettura: 3 min
La natura pensa proprio a tutto, e solo quando noi ci intromettiamo cercando di medicalizzarlo che sorgono i problemi.
L'allattamento materno è già intrinseco nel nostro istinto di sopravvivenza, è il primo fattore che crea un legame unico tra madre e figlio, oltre ad essere un grosso investimento in termini di salute per il piccolo.
E' sì vero che è un gesto naturale, ma ciò non toglie che la neo mamma possa incontrare delle difficoltà e abbia quindi bisogno di un supporto concreto.

Il latte della mamma infatti, contiene al suo interno tutto ciò di cui il nascituro ha bisogno per crescere e svilupparsi in modo forte e sano.
Il Ministero della Salute lo raccomanda almeno fino al sesto mese di vita e fino ai 2 anni. Ma come dicevo inizialmente, non dobbiamo
medicalizzare questa esperienza, ogni coppia mamma - neonato è differente e, è giusto rapportare ogni cosa all'unicità dell'individuo.
I vantaggi dell’allattamento al seno sono innumerevoli: rinforza le difese immunitarie, favorisce lo sviluppo intestinale del neonato, rafforza il rapporto mamma-bambino, protegge la donna dal tumore al seno, dal tumore ovarico e dall’osteoporosi in età avanzata.
Dopo il parto in condizioni fisiologiche, tutte le mamme hanno la capacità di produrre latte; ci sono, tuttavia, degli accorgimenti che possono favorire questo naturale processo. Vediamo assieme quali sono.
L’avvio precoce dell’allattamento al seno e il contatto pelle-a-pelle subito dopo il parto determinano un aumento degli ormoni prolattina e dell’ossitocina.
La prolattina, detto anche ormone "lattogeno" è prodotto dall'ipofisi e serve appunto per stimolare la produzione di latte dalle ghiandole mammarie.
L'ossitocina stimola la spremitura della muscolatura presente nella ghiandola mammaria e stimola la contrazione dell’utero dopo il parto riducendo drasticamente l’incidenza delle emorragie post-partum.
Per quanto concerne il neonato, l’avvio precoce dell’allattamento al seno lo protegge dal rischio di andare incontro a ipoglicemia, e la possibilità di stare a contatto con la mamma stabilizza la sua temperatura corporea e migliora il suo adattamento alla vita extrauterina. Già solo per questo possiamo dedurre l'importanza di favorire, subito dopo la nascita, il contatto precoce e naturale tra madre e figlio.
Nel latte materno sono contenuti nutrienti quali proteine, zuccheri, oligosaccaridi, vitamine, grassi che soddisfano perfettamente le necessità del piccolo. Da studi recenti è stato evidenziato che attraverso il latte materno vengono trasmessi dei batteri che contribuiscono allo sviluppo della normale flora batterica intestinale, determinante nel proteggere il bambino da infezioni nel breve periodo (questo si è visto molto bene nei bambini prematuri ricoverati in terapia intensiva neonatale). Inoltre, la colonizzazione precoce dell’intestino del neonato da parte di una flora batterica benefica sarebbe in grado di prevenire l’insorgenza di malattie allergiche (dermatite atopica, asma bronchiale, allergie alimentari) e patologie metaboliche come l’obesità, il diabete mellito e patologie cardiovascolari.
Attraverso il latte, vengono trasferito al piccolo anche gli anticopri, che lo proteggono da innumerovili infezioni (respiratorie, gastrointestinali,...).
L'avvio dell'allattamento materno immediatamente subito dopo il parto, e nelle prime ore di vita, è dunque di fondamentale importanza e influirà sul proseguo dello stesso nel periodo successivo.
Se le condizioni di salute del neonato e della mamma lo consentono, è consigliabile favorire il contatto pelle a pelle con l'avvio della prima poppata ancora in sala parto. Se ciò non fosse possibile, si dovrebbe comunque farlo il prima possibile, appena le condizioni lo permettono.
Nella pratica dell'allattamento al seno materno, è fondamentale coinvolgere alnche il papà che , fornirà un valido aiuto e sostegno per poter proseguire l'allattamento.
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